MANI CHE... sudano troppo

MANI CHE... sudano troppo


Una presa viscida può rovinare colloqui, appuntamenti galanti e incontri importanti: supera il problema con i nostri consigli!

Ormai non ne puoi più: tutte le volte che devi presentarti a qualcuno, le tue mani iniziano a grondare sudore come le ascelle di un adolescente durante l’ora di ginnastica...
Un problema che non capita solo sul lavoro ma, purtroppo per te, anche quando, finalmente, ti presentano quella che da una vita speravi di conoscere.
È imbarazzante e sappiamo che per evitare problemi vorresti tenere le mani sempre in tasca ma, sbagli perché passeresti solo per maleducato.
Te lo diciamo noi come riuscire a risolvere il problema:

PERCHÉ SI SUDA?

«La sudorazione è un processo fisiologico indispensabile per regolare la temperatura corporea e si realizza mediante l’emissione, da parte delle ghiandole sudoripare, di una miscela composta da varie sostanze (acqua, sodio, potassio eccetera)» spiega Elisa Verrua, specialista in endocrinologia del Centro Medico Santagostino di Milano. Queste ghiandole (circa 3 milioni), sono più concentrate su palmo delle mani, pianta dei piedi, ascelle, genitali e viso.

MA QUANDO È TROPPO...

«La sudorazione eccessiva (chiamata iperidrosi), che affligge circa il 3% della popolazione, può essere legata a disfunzioni del sistema nervoso o di quello endocrino (ipertiroidismo, eccesso di ormone della crescita, ecc. essere una risposta incontrollata in caso di ansia e stress». Ma può anche essere legata a una predisposizione familiare.

È COLPA DELL’ANSIA

Quella che colpisce le mani è la forma più fastidiosa di sudorazione eccessiva, anche perché ha un impatto sulla vita sociale e di relazione non indifferente.
«Le mani molto sudate sono la spia di un disturbo d’ansia legato alla paura del giudizio altrui» dice Antonio Di Sabato, psicologo e psicoterapeuta presso lo Studio di Terapia Cognitiva di Reggio Emilia (www.antoniodisabato.it).
«Non a caso questo fenomeno si presenta in situazioni che creano agitazione e tensione e spesso è accompagnato da tachicardia e rossore».

UN CIRCOLO VIZIOSO

«Chi, nel porgere la mano, si accorge di averla tutta sudata, non può evitare di chiedersi come questo viene percepito dall’altra persona, e a questo punto l’ansia sale e la negatività prende il sopravvento: si è sicuri di aver fatto brutta figura, di essere stati giudicati non all’altezza, di passare per insicuri e quindi di essere valutati come perdenti».
Peccato che questi pensieri negativi portino non solo a sudare di più ma, nei casi più seri, anche a evitare quelle situazioni in cui si rischia di fare brutta figura.
In questo modo l’ansia vince e la vita lavorativa e di relazione ne risentono pesantemente.

“ASCIUGALE” COSÌ

Psicoterapia
Per capire perché si teme il giudizio degli altri e perché in determinate occasioni le mani sudano tanto, si è dimostrata molto utile la psicoterapia cognitivo comportamentale.
«Durante le sedute vengono esaminate le situazioni che causano ansia, i pensieri che la scatenano e le emozioni che si provano, per capire, e superare, insicurezze e negatività» spiega Antonio Di Sabato.
In più vengono insegnate tecniche di respirazione e rilassamento che sono molto utili per ridurre lo stato d’ansia.
«La psicoterapia dura circa 6 mesi, ma fin da subito si iniziano ad affrontare le proprie paure sul campo».

Medicina
«Se il disturbo non dipende da una disfunzione specifica, per eliminare o attenuare il problema si può intervenire in tre modi» spiega Elisa Verrua.
«La ionoforesi, una tecnica che, tramite una corrente continua e a bassa intensità, ottura temporaneamente le ghiandole sudoripare; un’iniezione di tossina botulinica che provoca un blocco di 4-6 mesi delle terminazioni nervose che attivano le ghiandole sudoripare.
Nei casi più difficili, o se si vuole eliminare il problema, si può ricorrere a un intervento chirurgico che neutralizza l’azione del nervo simpatico a livello del torace, nel punto collegato all’iperidrosi palmare».

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Il mio compito in questa fase è accogliere la persona con il suo marasma emotivo, cercando di metterla a proprio agio, creando intorno a lei un clima di serenità e accettazione per i propri vissuti e per le proprie emozioni.

Antonio Di Sabato - MioDottore.it

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